Turismo Sostenibile
Convegno a Laurino 24 aprile 2009
Mi piace cominciare il mio intervento citando lo Statuto Sociale della nostra Banca, che, testualmente, così recita: “La Banca promuove la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera, distinguendosi per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune”.
Tale riferimento e tale norma, quindi, sono alla base delle nostre azioni di intervento ed sono a supporto di tutte quelle iniziative, come quella che oggi celebriamo, volte a rafforzare le peculiarità del nostro territorio di riferimento.
Varie sono state, nel passato, le iniziative intraprese che avevano, almeno a parole, tale finalità; ma la realtà ha dimostrato che venivano fatte male e, nel peggiore di casi, purtroppo, con altri scopi.
Del resto, basta navigare un poco sulla rete internet, per ricercare informazioni e motivi di interesse turistici delle nostre zone, per rendersi subito conto che si trova poco o nulla, e quel poco che c’è è organizzato male e non è assolutamente funzionale alla promozione delle caratteristiche del nostro territorio.
Tutti gli errori commessi sino ad oggi derivano, a mio avviso, dalla mancata consapevolezza che, per poter creare un vero circuito turistico, occorre creare una rete di operatori del settore, che, insieme, riescano a strutturare percorsi adeguati, che stimolino l’interesse delle classi di clientela identificate come “target”.
L’eccessivo personalismo e la voglia di andare da soli, che spesso hanno caratterizzato tutte le iniziative svolte finora, sono deleterie. Se si vuole lanciare un vero “turismo rurale cilentano”, è necessario che ognuno di noi si confronti con gli altri, che apra le proprie idee al giudizio di chi si occupa di tali tematiche, per poter comprendere quali possono essere i propri vantaggi competitivi e quali, invece, i punti di debolezza da rafforzare. Bisogna che ognuno di noi, come nelle scelte della vita, sappi, innanzitutto, valutare, con obiettività, i pro e i contro.
A mio avviso, un vero progetto di turismo sostenibile, per essere reale e proficuo, deve prevedere la creazione di percorsi inseriti in una rete a più ampio raggio, che coinvolga, non una, ma tutte le aree interne di maggior attrattività del Parco del Cilento e Vallo di Diano.
È sbagliato pensare che il turismo rurale, che qui, oggi, intendiamo promuovere, possa sopravvivere da solo, come singola meta turistica.
Ritengo che, se fino ad oggi i risultati non sono stati entusiasmanti, (direi quasi negativi) è stato proprio per la mancanza di integrazione con altri punti di attrazione vicini a noi che, pure ci sono.
Il campanilismo territoriale, che spesso ci assale, crea povertà e arretratezza, non crescita e sviluppo.
Tale concetto è rilevabile in ogni segmento della vita economica attuale; se cresco io e, grazie alla mia crescita, faccio crescere chi collabora con me, creo ulteriore ricchezza per tutti, da poter estendere ad altri operatori a me vicini. In questo modo, è il territorio in generale che si sviluppa e si rafforza, creando le basi per ulteriori occasioni di progresso. Si costruisce, così, a livello locale, quel circuito che a me piace definire “circuito del progresso”.
In questo ambito, inserire percorsi turistici di visita nelle nostre aree, collegati con altri percorsi che valorizzino tutte le bellezze ambientali e culturali di tali aree, rappresenta il mezzo più utile e costruttivo per far partire il turismo cilentano.
Del resto, in altre zone d’Italia, la creazione di reti di operatori turistici ha portato, proprio, alla valorizzazione di ampie zone geografiche, puntando verso quel “territorio sano ed ospitale” dove l’aria, la qualità della vita dei centri minori, associata alle variegate e qualificate motivazioni di viaggio e vacanza, compreso la genuina gastronomia locale, rappresentano una offerta del buon vivere, del ben-essere, e del bell’essere, per una vacanza di qualità.
Varie ricerche sul turismo collinare hanno evidenziato che, se si mette in moto il ciclo virtuoso delle sviluppo turistico dell’entroterra, possono emergere, di sicuro, numerose occasioni di crescita e di lavoro. Prendiamo ad esempio le colline Senesi capaci di ospitare un turismo d’elite interessato sia al sano stile di vita, sia alle bellezze ambientali e culturali facilmente accessibili da ogni punto della collina stessa.
La guida che viene presentata oggi è meritevole, a mio avviso, proprio perché è una di tante iniziative programmate per creare questa rete di operatori e di informazioni sul turismo rurale.
Indispensabile, infatti, ed imprescindibile è giocare tutto sul fattore qualità, sia del prodotto che dell’accoglienza/ospitalità con grande attenzione ai dettagli, ai particolari; fondamentali, dunque, sono la formazione, l’aggiornamento, e la qualità informativa e comunicativa resa all’esterno.
Guide turistiche, dunque, ma “moderne”: come uno dei caposaldi fondamentali della rete, del network di intelligenze ed energie di cui il territorio ha bisogno per fare sistema turistico integrato di qualità.
Del resto, nel territorio del Parco del Cilento e Vallo di Diano, ci sono tutti i motivi per una buona riuscita del progetto: tra borghi di mare, collina e montagna, tra turismo maturo ed opportunità emergenti, è un palcoscenico unico (in Regione, ma anche fuori) per l’espressione di varietà di nicchie e segmenti turistici, e di un virtuoso collegamento fra loro.
Occorre, però, investire nelle potenzialità delle nuove espressioni turistiche, investendo su nuove e giovani risorse umane, che potranno rappresentare ed offrire quel necessario valore aggiunto, per scoprire, valorizzare e raccontare il territorio con professionalità e competenza. Ma per fare ciò, inoltre, bisogna crederci.
In questa direzione, credendo in questi valori, si inserisce il ruolo di tutti, imprese ed amministratori del territorio che debbono porre in essere politiche ed iniziative di marketing territoriale integrato, finalizzate allo sviluppo e alla promozione delle nostre povere aree interne.
Ed è per questa motivazione che la nostra banca, ultimamente, ha intrapreso un progetto di marketing territoriale, “Bcc in Vetrina”, che mira a creare una vetrina di operatori turistico/alberghieri da inserire in reti di tour operator, facilmente raggiungibili da chi abbia interesse a visitare le nostre zone.
Nel chiudere questo mio intervento permettetemi, però, di sottolineare che l’elemento fondamentale per far partire tali progetti è la concretezza L’iniziativa odierna può essere considerata, certamente, il primo passo per arrivare ad un risultato che possa generare vantaggi per tutti noi, ma non devi ritenersi, assolutamente, esaustiva. Non solo parole, ma fatti concreti.