Relazione Inaugurazione Museo Naturalistico di Corleto Monforte
Convegno Museo Naturalistico - 12 settembre 2009
Mi piace cominciare il mio intervento citando il nostro statuto sociale, che testualmente recita “La Banca promuove la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera, distinguendosi per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune”.
Tale riferimento è alla base delle nostre azioni di intervento e supporto per le iniziative volte a rafforzare le peculiarità del nostro territorio.
Varie sono state nel tempo, le iniziative che avevano, almeno a parole, tale finalità, ma la realtà ha dimostrato che venivano fatte male e, nel peggiore di casi, con altri scopi.
Del resto, facendo un giro su internet per ricercare informazioni e motivi di interesse turistici delle nostre zone, si trova poco o nulla, e quel poco che c’è è organizzato male e non è assolutamente funzionale alla promozione delle caratteristiche del nostro territorio.
Essere oggi qui, per celebrare l’ampliamento del Museo Naturalistico degli Alburni è un riconoscimento per tutto l’impegno e per gli sforzi profusi dalla Fondazione IRIDIA e da coloro che sono stati vicino, veramente, alla Fondazione.
Come Banca, noi possiamo, con orgoglio, affermare di essere stati promotori, veri e propri supporter dell’intero progetto di avere un museo specifico per gli Alburni, sin dalla nascita dell’idea promossa dal Dott. Pignataro.
Avendo personalmente appoggiato, da subito, il progetto elaborato dal Dott. Pignataro e dai pochi amici che gli hanno dato appoggio, posso dire, proprio oggi, che sono fiero del lavoro che ha portato avanti, dalle prime esposizioni alla creazione della Fondazione, che garantisce una gestione più completa e apre nuove possibilità di sviluppo per il Museo.
Tutto quanto fatto per arrivare dove sono oggi, e tutti dovrebbero ammetterlo, è stato possibile grazie alla passione sua e di chi ha collaborato strettamente con lui, dovendo lottare contro istituzioni ed enti che non hanno capito o non hanno voluto capire quanto fosse importante, per la crescita del territorio, una simile iniziativa.
Tali errori, a mio avviso, sono stati commessi per la mancata consapevolezza che, per poter creare concrete attività di valorizzazione del territorio, occorre creare una rete di operatori professionali, che, insieme, riescano a strutturare percorsi adeguati.
L’eccessivo personalismo e la voglia di andare da soli, che hanno caratterizzato tutte le iniziative svolte finora, si sono rivelate deleterie, in quanto è necessario confrontarsi con gli altri, aprire le proprie idee al giudizio di chi si occupa di tali tematiche, per poter comprendere quali possono essere i propri vantaggi competitivi e quali, invece, sono i punti di debolezza da rafforzare.
Come ho già detto, la banca ha seguito l’intero percorso di nascita e sviluppo del Museo; abbiamo dato il nostro appoggio non solo finanziario, ma di vicinanza e anche di consulenza sulla varie iniziative che, nel tempo, si sono susseguite.
Come banca locale abbiamo coinvolto i nostri soci della zona degli Alburni, invitandoli alle varie mostre ed esposizioni tenute dal Museo; abbiamo offerto gli ingressi agli studenti delle scuole dell’intera Regione; abbiamo patrocinato la pubblicazione di testi sulle specificità naturalistiche della zona; abbiamo curato gli aspetti consulenziali per la costituzione della Fondazione; da ultimo abbiamo siglato un accordo con la Fondazione per il patrocinio delle iniziative del Museo aventi carattere divulgativo.
A mio avviso, tutto quello che abbiamo fatto rappresenta un supporto concreto per realizzare un vero progetto di valorizzazione del territorio.
Onestamente, non so quanti altri, rappresentanti di istituzioni, possano, oggi, dire altrettanto.
Il campanilismo territoriale crea povertà e arretratezza, non crescita e sviluppo.
Tale concetto è rilevabile in ogni segmento della vita economica attuale; se cresco io e, grazie alla mia crescita, faccio crescere chi collabora con me, creo ulteriore ricchezza per tutti, da poter estendere ad altri operatori a me vicini. In questo modo, è il territorio in generale che si sviluppa e si rafforza, creando le basi per ulteriori occasioni di progresso.
In questo ambito, il Museo è un’istituzione di cui andare fieri, perché pone attenzione e dà risalto all’intera area degli Alburni, facendoci essere presenti in tutti i circuiti di turismo e di scienza presenti a livello nazionale.
L’inaugurazione dei nuovi spazi del Museo è un elemento che va proprio in questa direzione, ossia rafforzare le attività del museo stesso per meritarsi un ruolo attivo nel campo della valorizzazione scientifica del territorio.
Indispensabile, ora, ed imprescindibile è che le Istituzioni facciano la propria parte, assumendosi le responsabilità che compete loro, sia in termini di supporto logistico, sia in termini di accoglienza/ospitalità, per far sì che chiunque sia interessato a questa realtà abbia a disposizione servizi adeguati per usufruirne.
In questa direzione, quindi, si inserisce il ruolo di tutti noi, imprese ed amministratori del territorio per politiche ed iniziative di marketing integrato, finalizzate allo sviluppo e alla promozione territoriale.
La concretezza di queste iniziative sarà l’elemento fondamentale per elevare il Museo al rango che merita; l’iniziativa odierna è il primo passo nella giusta direzione, ma occorre l’impegno, vero, di tutti per raggiungere questo obiettivo.