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Il 25 gennaio 2004, l’ABI ha siglato con la Confindustria e l’Agenzia delle Entrate un Protocollo d’Intesa finalizzato ad estendere all’intero sistema bancario l’attività di anticipazione dei crediti IVA, secondo uno schema procedurale che la stessa Agenzia sta sperimentando con alcuni intermediari creditizi.

L’iniziativa si inquadra nell’ambito delle intese tra ABI, Agenzia delle Entrate e Confindustria sulle azioni da sviluppare in comune per il miglioramento di aspetti rilevanti e specifici della relazione tra le imprese bancarie e quelle degli altri settori produttivi.

Lo schema procedurale prevede una serie di meccanismi di tutela per le banche che concedono l’anticipazione.

In particolare, è previsto che l’impresa richiedente debba:

  • presentare alla banca l’attestazione di certezza e liquidità del credito IVA, previsto dall’art. 10 del D.L. 269/2003 (convertito nella Legge n. 326 del 24 novembre 2003). Tale attestazione potrà essere richiesta via fax all’Agenzia delle Entrate, che provvederà, dopo aver effettuato i necessari controlli presso i propri uffici locali, entro 40 giorni per i rimborsi disposti dal concessionario tramite conto fiscale, ovvero successivamente all’emissione della disposizione di pagamento per quelli disposti dall’Ufficio finanziario.

  • autorizzare il concessionario della riscossione, ai sensi e per gli effetti del D. Lgs. n. 196/2003, a fornire alla banca l’analisi delle iscrizioni a ruolo nei suoi confronti. Ciò al fine di garantire lo stesso intermediario sul fatto che, allo stato, non esistono carichi pendenti diversi da quelli fiscali, ad esempio, relativi ai contributi inps.

  • domiciliare presso la banca il proprio conto fiscale, dando disposizione irrevocabile, riconosciuta all’Ufficio delle Entrate, affinché il pagamento dei crediti tributari sia effettuato tramite lo stesso intermediario.

La banca valuterà il merito creditizio dei singoli richiedenti provvedendo, qualora ricorrano le condizioni, a considerare l’anticipazione dei crediti IVA come una linea di fido aggiuntiva. Per tale motivo, la banca potrà, anche, servirsi di adeguati strumenti di mitigazione del rischio, nonché di contenimento dello stesso.

L’iniziativa proposta, oltre a rappresentare un’importante opportunità di business per le banche, rientra, a pieno titolo, nel progetto di fidelizzazione della clientela attuato dalla Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno di Roscigno e di Laurino, con l’obiettivo di andare incontro alle molteplici esigenze dei clienti che le normative fiscali fanno sorgere.

Articolo a cura di Cono FEDERICO

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