Rate in ritardo,sconfinamenti sui conti? Cosa succede in CRIF
di Antonio De Chiara
Il termine “CRIF” è comunemente associato alla pratica di valutazione da parte degli istituti finanziari dell’affidabilità creditizia di un soggetto che richiede una forma di finanziamento.
In questo articolo lo scopo che si persegue è quello di spiegare che cos’è, quali sono i suoi scopi, come funziona, ma soprattutto quali sono le tempistiche per la cancellazione dei dati e per l’accesso ai medesimi.
- Cos’è la CRIF ?
La CRIF (acronimo di Centrale Rischi d’Intermediazione Finanziaria) è una società privata italiana fondata nel 1988 nella città di Bologna che gestisce un “Sistema d’Informazioni Creditizie” (c.d. SIC) ossia una vera e proprio banca dati alimentata dalle Banche e dalle società finanziarie aderenti volontariamente al sistema.
Le informazioni creditizie trasmesse possono essere sia di natura negativa (rifiuto richiesta di finanziamento, ritardi nel pagamento delle rate, sconfinamenti di c/c, sofferenze) che di natura positiva (richieste accordate, assenza di rate impagate, utilizzo regolare dei fidi).
La trasmissione dei dati creditizi viene effettuata solo se chi richiede il finanziamento ha ricevuto e sottoscritto l’informativa specifica che riporta le modalità con cui i dati vengono trattati.
- A cosa serve ?
Lo scopo è quello di permettere agli Istituti finanziatori, in fase di presentazione di una domanda di affidamento (nello specifico carte di credito, mutui, prestiti, cessioni del quinto, leasing, fidi) da parte di un soggetto persona fisica o impresa, di consultare un set di informazioni creditizie condivise che contribuiscono a determinare un profilo di affidabilità (cd. Rating) del richiedente.
È importante, dunque, sottolineare che la decisione di concedere o meno credito non dipende esclusivamente dalla CRIF, ma viene presa in autonomia dagli Istituti di Credito pesando anche elementi ulteriori rispetto alle informazioni creditizie (capacità di rimborso, assenza di elementi pregiudizievoli, ecc.)
La CRIF, sebbene la più importante, non è l’unica centrale rischi privata consultabile; infatti tra le più consultate in Italia ritroviamo CTC (Consorzio di Tutela del Credito), Experian-Cerved Spa e Assilea (solo per i leasing).
- Quali sono le tempistiche di permanenza delle informazioni?
La cancellazione dei dati presenti nella CRIF, sia positivi sia negativi, avviene automaticamente con le seguenti tempistiche:
– finanziamento richiesto e in corso di valutazione: dopo 6 mesi dalla data della richiesta del prestito se non esitato;
– finanziamento rifiutato dall’Ente finanziatore o alla cui concessione il richiedente ha espresso volontaria rinunzia: dopo 1 mese dalla data di aggiornamento con l’esito di rifiuto/rinuncia;
– finanziamento rimborsato correttamente: dopo 36 mesi dalla data di estinzione effettiva del rapporto di credito;
– pagamento ritardato di una o due rate: dopo 12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, ma a condizione che nel predetto periodo, i pagamenti siano stati sempre regolari;
– pagamento ritardato di tre o più rate: dopo 24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, ma a condizione che nel predetto periodo i pagamenti siano stati sempre regolari;
– finanziamenti non restituiti o con morosità grave: dopo 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto o dalla data in cui l’ente finanziatore ha inviato l’ultimo aggiornamento dei dati creditizi (in caso di successivi accordi o altri eventi rilevanti in relazione al rimborso).
- Come posso richiedere autonomamente la mia CRIF?
È possibile autonomamente inviare una richiesta attraverso il modulo online per privati o aziende al seguente indirizzo: https://www.modulorichiesta.crif.com/
CRIF invierà la lettera di risposta all’indirizzo e-mail o postale che sarà stato indicato nella richiesta entro 30 giorni dalla ricezione della tua documentazione completa (modulo di richiesta firmato e documenti identificativi).
In relazione all’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Coronavirus, CRIF si è attivata nei confronti di tutti gli Istituti di Credito affinché, in recepimento del decreto legislativo n.9 del 2/3/2020 e dall’ordinanza del Presidente del Consiglio n.642 del 29/02/2020, nonché degli accordi siglati fra l’ABI e le Associazioni d’Impresa, le moratorie attivate non venissero segnalate come eventi negativi di mancato pagamento.
L’Area Crediti e le Filiali della Banca Monte Pruno restano, come di consueto, a completa disposizione della clientela per fornire l’adeguata e necessaria consulenza del caso.
Antonio De Chiara
Area Crediti, Banca Monte Pruno
antonio.dechiara@bccmontepruno.it