Antiriciclaggio in Banca, verifica della clientela

di Fiorella Della Guardia

Economia e finanza | 
Antiriciclaggio in Banca, verifica della clientela

Lo scopo della normativa antiriciclaggio è quello di rendere il sistema interno sempre più efficace a contrastare la crescente diversificazione del mercato criminale, dettando disposizioni più severe in materia di antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento delle attività terroristiche.

Cosa è il rischio di riciclaggio in banca?

E’ il rischio che la banca possa essere utilizzata come veicolo per l’immissione nell’economia legale di capitali illecitamente ottenuti ovvero che la stessa possa essere, in qualche modo, tramite in attività di finanziamento del terrorismo. I pilastri su cui si fonda il sistema di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo sono l’adeguata verifica della clientela, l’obbligo di conservazione dei dati, la segnalazione delle operazioni sospette e le limitazioni all’uso del contante.

Il nuovo assetto valutativo, attuato con il D. Lgs. 90/2017, segue l’approccio know your customer (KYC) che delinea una due diligence finanziaria complessa basata sulla valutazione del rischio del cliente mediante l’adeguata verifica che rappresenta il pilastro sempre più enfatizzato nel processo antiriciclaggio.

Quando è obbligatoria la verifica della clientela?

La Banca deve procedere all’adeguata verifica del cliente in occasione dell’instaurazione di un rapporto continuativo (ad esempio, apertura di un conto corrente), nell’istante in cui venga eseguita un’operazione occasionale che comporta la movimentazione di mezzi di pagamento di importo pari o superiore a 15.000 euro, nell’ipotesi di un trasferimento di fondi superiore a 1.000 euro, in caso sospetto di riciclaggio o finanziamento al terrorismo ed, infine, nel caso in cui ci siano dubbi sui dati ottenuti al momento dell’identificazione del cliente.

In cosa consiste l’adeguata verifica?

La Banca in sede di verifica del cliente deve innanzitutto: procedere all’identificazione del cliente e del titolare effettivo attraverso riscontro di un documento di riconoscimento valido; acquisire e valutare le informazioni sullo scopo e sulla natura del rapporto continuativo o dell’operazione; controllare costantemente il rapporto con il cliente, per tutta la sua durata, attraverso l’esame della complessiva operatività del medesimo, la verifica e l’aggiornamento dei dati e delle informazioni acquisite nel tempo.

Infine, cosa succede se non si completa l’adeguata verifica?

Laddove la Banca si ritrovi in casi d’impossibilità oggettiva di effettuare l’adeguata verifica della clientela, è obbligata ad astenersi dall’instaurare o proseguire il rapporto continuativo con il cliente.

Chi è il titolare effettivo?

Per la normativa antiriciclaggio il titolare effettivo è la persona fisica per conto della quale è realizzata un’operazione o un’attività, ovvero, nel caso di entità giuridica, la persona o le persone fisiche che, in ultima istanza, possiedono o controllano tale entità, ovvero ne risultano beneficiari.

Dunque, la Banca mediante buoni presidi in materia antiriciclaggio ed un’efficace applicazione dei principi di collaborazione dà un forte contributo a risalire ai fondi che sono il frutto della corruzione. Il maggiore controllo, in alcuni casi, può essere percepito come fastidioso, ma tutte queste restrizioni vanno in una direzione precisa, quella della sicurezza di tutti.

Fiorella Della Guardia
Responsabile Area Antiriciclaggio, Banca Monte Pruno
fiorella.dellaguardia@bccmontepruno.it